Leer poesía en
la callada intimidad. Así define Primo Levi, hoy, la resistencia del papel.
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Tu forse non l’avevi mai pensato,
Ma il sole sorge pure a Crescenago.
Sorge, e guarda se mai vedesse un prato,
O una foresta, o una collina, o un lago;
E non li trova, e con el viso bruto (seco)
Pompa vapori dal Naviglio asciutto. (enteco)
Dai monti il vento vieni a gran carriera,
Libero corre l’infinito piano.
Ma quando scorge questa ciminiera 煙突 (humo que le ciega)
Ratto si volge e fugge via lontano,
Ché il fumo è così nero e attossciato.
Che il vento teme gli mozzi il fiato. (Que sucumbir le aterra
sofocado)
*
Siedon le vecchie a consumare l’ore
E a numerar la pioggia quando cade.
I visi dei bambini hanno il colore
Della polvore spenta delle strade,
E qui le donne non cantano mai,
Ma rauco e assiduo sibila il tranvai.
*
A Crescenzago ci sta una finestra,
E dietro una ragazza si scolora.
Ha sempre l’ago e il filo nella destra,
Cuce e rammenda sempre l’ora.
E quando fischia l’ora dell’uscita
Sospira e piange, e questa è la sua vita.
*
Quando nell’alba suona la sirena
Strisciano fuor dai letti scarmigliati.
Scendono in strada con la bocca piena,
Gli occhi pesti e gli orecchi rintronati (aturdidos);
Gonfian le gomme della bicicletta
Ed accendono mezza sigaretta.
*
Da mane a sera fanno passeggiare
La nera torva schiacciassasi
ansante,
O stanno tutto el giorno a sorvegliare
La lanceta che trema sul quadrante
Fanno l’amore di súbito sera
Nel fosso della casa cantoniera.
Crescenzago,
febbraio. 1943
Ad
una ora incerta, Primo Levi
Este
poema se encuentra en el maravilloso libro
de
la editorial La poesía, señor hidalgo.
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